Un Quiz ti farà scoprire il tuo livello di conoscenza.
FALSO – Per essere definito monoclonale, un picco sul tracciato elettroforetico deve essere alto e stretto, di ampiezza uguale o inferiore a quello delle albumine: qualunque picco di ampiezza maggiore è definito oligoclonale o – se basso – policlonale (per michela: nell’immagine sotto, se puoi mettere didascalia: tracciato a sinistra: elettroforesi normale; tracciato al centro: picco policlonale; tracciato a destra: picco monoclonale)
VERO – i mycoplasmi emotropici sono microrganismi epicellulari, che si localizzano appunto sulla superficie esterna delle emazie: poiché l’invecchiamento del campione e l’edta favoriscono entrambi l’eluizione del parassita dal globulo rosso, possono significativamente ridurre la sensibilità diagnostica della lettura dello striscio ematico.
FALSO – Il refrattometro è uno strumento che stima il contenuto di solidi totali in una soluzione acquosa misurandone l’indice di rifrazione della luce: pertanto, sebbene la maggior parte dei solidi contenuti nel siero siano in effetti proteine, altri solidi possono significativamente alterare questo tipo di lettura (bilirubina, glucosio, colloidi sintetici/plasma expander), nonché alterazioni responsabili di aumentata torbidità del siero (emoglobina in caso di campioni emolitici, trigliceridi in caso di campioni lipemici).
VERO – L’elettroforesi è una metodica attraverso la quale è possibile separare le differenti classi proteiche presenti nel siero: in caso di marcata iperprotidemia è pertanto utile nell’identificare la classe o le classi di proteine principalmente responsabili del rialzo in atto.
FALSO – A differenza del Gatto, dove il riscontro di mastociti in circolo è perlopiù conseguente a neoplasia, nel cane la mastecitemia può essere associata anche a gravi fenomeni infiammatori.
VERO – La tecnica di agoinfissione consente di campionare un tessuto/una neoformazione sfruttando il fenomeno di capillarità , ma senza esercitare pressione negativa, cosa che riduce notevolmente (soprattutto nei tessuti molto vascolarizzati/tendenti al sanguinamento) il rischio di emodiluizione del campione.
VERO – tecniche viscoelastometriche quali l’elastometria e l’elastografia hanno – rispetto al profilo coagulativo classico – non solo il vantaggio di poter essere eseguiti su sangue intero, ma, proprio in funzione di ciò, soprattutto la capacità di esaminare in maniera esaustiva e globale il complesso meccanismo della coagulazione: la formazione del coagulo, le sue caratteristiche di resistenza/elasticità, la fibrinolisi.
Vuoi approfondire l’argomento?
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20969608/
FALSO – La macrotrombocitopenia osservata in alcune razze di cane è il risultato di una mutazione di beta 1 tubulina, alterazione che non pregiudica tuttavia la funzionalità delle piastrine: gli animali in cui si evidenzia tale anomalia hanno conte piastriniche ridotte ed elevato MPV, ma funzionalità emostatica normale. Vuoi approfondire l’argomento? https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/18466252/
FALSO – Sebbene alcune neoplasie abbiano un alto tasso di esfoliazione (v. linfoma), non sempre nel versamento è possibile rinvenire cellule neoplastiche o rinvenirne un numero sufficiente per emettere un giudizio diagnostico definitivo, anche analizzando campioni concentrati (cd “sedimento”). Per una diagnosi accurata è pertanto consigliato, laddove possibile, il campionamento diretto del tessuto neoformato. Vuoi approfondire l’argomento? https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21164167/
FALSO – Sebbene siano riconosciuti dalla letteratura determinati e differenti caratteri morfologici che possano orientare il patologo, l’esame citologico non ha tuttavia sufficiente accuratezza diagnostica per la determinazione fenotipica, che necessita sempre di conferma attraverso diagnostica avanzata (es. immunofenotipizzazione attraverso tecnica citofluorimetrica).
Vuoi approfondire l’argomento? https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/jvim.16326